L’Europa a Leno con Aures e Il Carrozzone

Nella splendida cornice di Villa Badia, nel centro del paese di Leno (BS), il 20 settembre, si è svolta una giornata di laboratori e teatro sociale, a chiusura di una settimana di “esperienza italiana”, fatta da 23 studenti belgi impegnati in percorsi pedagogici nel loro paese d’origine.

 

HOGENT, University of applied sciences of Gent, Belgio, venuta a conoscenza del lavoro espressivo promosso da “Il Carrozzone”, ha voluto approfondire il discorso, cercando di capire ciò che anima questo progetto.

Quali sono i percorsi educativi ed inclusivi che riescono a dare vita, in Italia, ad un progetto artistico di così forte impatto culturale e sociale?

AURES, rete di cooperative sociali i cui valori e obiettivi non si fermano davanti a risorse impegnate in lavori settoriali, attua una sinergia che riesce a dare continuità e forza a progetti come questi, orientati sempre al miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità.

Così, nell’anno accademico 2019-2020 è stato sviluppato per la prima volta in Italia, come parte dell’internazionalizzazione del programma di studio, un programma pedagogico di arte e creatività dedicato a 23 studenti del terzo anno del corso di Pedagogia Speciale che sono stati nostri ospiti, in Italia, dal 15 al 21 Settembre.

Preparando una cornice teorica nella quale inserire il vissuto degli studenti, insieme ad alcuni degli utenti delle Cooperative di AURES, con la collaborazione di alcuni specialisti, i partecipanti ai laboratori di danza e teatro, il 20 settembre hanno sperimentato la forza del linguaggio universale del corpo.

In questo modo è stato possibile toccare con mano e vivere in prima persona le tecniche da utilizzare per garantire interventi educativi inclusivi che concretamente promuovono una cultura differente nei confronti della disabilità.

Quali sono stati gli obiettivi previsti per gli studenti?

Il programma, suddiviso in lezioni teoriche, esercitazioni pratiche e seminari con l’utenza dei servizi interessata a partecipare, si è basato sulla teoria delle arti e della creatività in relazione al contesto pedagogico sociale e si è sviluppato tenendo conto dei seguenti obiettivi:

  • imparare a realizzare sessioni creative sicure e efficaci per utenti o gruppi specifici;
  • sviluppare competenze per la riflessione critica professionale sugli approcci pedagogici creativi e artistici;
  • acquisire esperienza nel lavoro di progetto, commissionato da un’organizzazione che lavori in ambito pedagogico/sociale professionale, in un gruppo internazionale;
  • saper creare sessioni motivanti e sviluppare creatività in autonomia, apprendendo che la tale creatività rappresenta un linguaggio universale, rivolto a tutti, capace di insegnare a credere nelle proprie potenzialità;
  • lavorare su un’immagine positiva di sé raggiungendo e sperimentando successi.

Cosa è successo esattamente il 20 settembre?  

Gli studenti, giunti a Villa Badia, sono stati accolti con un modulo formativo dal titolo “La Cooperazione sociale e l’approccio educativo nei servizi dedicati alle persone con disabilità“ a cura della dott.ssa Virna Barbieri, con l’obiettivo di presentare una rete capace di promuovere soluzioni innovative in materia di inclusione sociale.

Successivamente alcuni dei concetti presentati nel modulo formativo sono stati sperimentati concretamente dagli studenti e dagli utenti delle cooperative, attraverso un laboratorio di danza-movimento e teatro, a cura dell’Educatrice Marika Sottili e Alberto Ghisoni, nei quali il corpo e la musica sono diventati protagonisti.

Alle 17.00, fino alle 18.30 si è svolto un laboratorio rivolto nello specifico ai bambini del paese, in preparazione allo spettacolo serale  “Esprimi un Desiderio”, al quale hanno partecipato anche tutti gli studenti e gli utenti che durante la giornata hanno vissuto l’esperienza dei laboratori.

Un grazie speciale da parte di Aures a tutti coloro che hanno contribuito a rendere concreto il valore dell’inclusione.

 

Il responsabile coordinatore del programma internazionale, è Bart D’Hauwe, con il supporto del docente Peter Boone per le lezioni e con l’organizzazione del docente e ricercatore Marco Lombardi.

Bart insegna dramma allo University College di Gent da molti anni e promuove l’arte nel suo teatro per bambini. Lavora come coach creativo in varie organizzazioni socialmente attive in Belgio e organizza seminari sul potere dell’umorismo e sul pensiero positivo.

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